Tematica Animali preistorici

Deinosuchus hatcheri Holland, 1909

foto 750
Foto: Daderot
(Da: en.wikipedia)

Phylum: Chordata Haeckel, 1874

Subphylum: VertebrataCuvier, 1812

Classe: Reptilia Laurenti, 1768

Ordine: Crocodilia Owen, 1842

Famiglia: Crocodylidae Cuvier, 1807

Genere: Deinosuchus Holland, 1909

Specie e sottospecie

Il genere Deinosuchus annovera attualmente le seguenti specie: Deinosuchus hatcheri Holland, 1909 - Deinosuchus rugosus Emmons, 1858 - Deinosuchus riograndensis Colbert & Bird, 1954 - Deinosuchus schwimmeri Cossette & Brochu, 2020.

Descrizione

Il nome del genere, Deinosuchus, significa letteralmente «coccodrillo terribile» e deriva dal greco antico deinós, "terribile" e soûchos, "coccodrillo". I primi resti fossili di questo rettile vennero scoperti nella Carolina del Nord (Stati Uniti) nel 1850; il genere fu nominato e descritto nel 1909, mentre alcuni frammenti supplementari furono scoperti nel 1940 e vennero successivamente incorporati in una ricostruzione molto nota del cranio, che, anche se imprecisa, fu esposta all'American Museum of Natural History. Tuttora la conoscenza del Deinosuchus rimane incompleta, sebbene negli anni siano stati ritrovati materiali cranici meglio conservati, che hanno ampliato notevolmente la comprensione scientifica di questo massiccio predatore. Anche se il Deinosuchus era di gran lunga più grande di qualsiasi altro coccodrillo o alligatore moderno, con i più grandi esemplari adulti che arrivavano anche ai 10,6 m di lunghezza totale, il suo aspetto complessivo era abbastanza simile ai suoi parenti più piccoli. Nelle fauci aveva grandi e robusti denti adatti alla frantumazione e la sua schiena era ricoperta da spessi ed emisferici osteodermi. Uno studio indica che esemplari di Deinosuchus potevano vivere fino ad un massimo di 50 anni, crescendo ad un tasso simile a quello dei coccodrilli moderni, ma mantenendo questa crescita per un periodo di tempo molto più lungo. I fossili di Deinosuchus sono stati ritrovati in 10 stati americani, tra cui Texas, Montana e molti altri lungo la costa atlantica. Alcuni fossili sono stati ritrovati anche nel nord del Messico, il che indica che l'animale è vissuto su entrambi i lati del Mare interno occidentale, ed era un superpredatore opportunista delle regioni costiere del Nord America orientale. Sembra che solo i Deinosuchus che vivevano sul lato occidentale abbiano raggiunto le dimensioni maggiori, mentre le popolazioni orientali erano più piccole, ma molto più abbondanti. L'idea che queste due popolazioni rappresentino due distinte specie è ancora oggetto di dibattito. Grazie alla sua stazza, era probabilmente in grado di uccidere e divorare anche grandi dinosauri, e nella sua dieta rientravano anche tartarughe marine, pesci e altre prede acquatiche e terrestri. Era dotato del più potente morso mai esistito in natura, alla pari con gli altri grandi crocodilomorfi. Le proporzioni del cranio di Deinosuco sono simili a quelle del coccodrillo del Nilo. Il cranio del Deinosuco (che è circa 1/7 dell'animale intero) misura più di 159 cm. Aveva un muso con una punta leggermente arrotondata. Ogni premascella aveva quattro denti, con il paio vicino alla punta del muso notevolmente più piccoli degli altri. Ogni mascella portava 21 o 22 denti, mentre la mandibola aveva almeno 22 denti. Tutti i denti erano spessi e robusti; quelli prossimi alla parte posteriore della mascella erano corti, arrotondati e spuntati; probabilmente erano adattati allo schiacciare piuttosto che al forare. Quando la bocca era chiusa, solamente i quattro denti della mascella inferiore dovevano essere visibili. Il morso era, al tempo, il più potente nel regno animale, insieme a quello di altri crocodilomorfi coevi: tra gli animali attuali, il coccodrillo d'acqua salata, il Crocodylus porosus, ha il morso più forte registrato, con una forza massima di 16.000 N. Si stima che la forza nel morso di un esemplare di Deinosuchus di 7000 kg fosse compresa tra 235000 - e 295000 N, se non addirittura superiore negli esemplari maschi più grandi; la pressione esercitata era dell'ordine di 2700-3200 kg/cm2, quasi tre volte superiore a quella sul fondo della fossa delle Marianne. Nessun altro animale era in grado di raggiungere questo livello: il più grande dinosauro teropode, il celebre Tyrannosaurus rex, aveva una forza del morso di circa 64.000 N (con studi recenti che riportano 154.000 e 195.000 N), lo squalo Megalodon arrivava a 80000 --102000 N e il Dunkleosteus a circa 91000 N. Solamente il caimano Purussaurus avrebbe potuto eguagliare o superare questa potenza. Le stime per un esemplare di 10 tonnellate di peso raggiungono infatti i 444000 N per 5 000 kg/cm2, ma si tratta di ipotesi perché un esemplare di queste dimensioni non è mai stato ritrovato. Apparentemente, il Deinosuchus era in grado di eseguire la cosiddetta "ruota della morte" come i moderni alligatori. Le mascelle si chiudevano a scatto. Aveva un secondo palato ossificato, che gli avrebbe permesso di respirare attraverso le narici mentre il corpo rimaneva sommerso in acqua. Le vertebre erano articolate e proceli, cioè concave anteriormente e convesse posteriormente. Il palato secondario e le vertebre proceli sono caratteristiche che si trovano anche nei moderni coccodrilli. L'osteoderma che costituisce la corazza ossea sul dorso del Deinosuchus era particolarmente ampio, con profonde scanalature; alcuni ritrovamenti indicano una struttura vagamente emisferica. Le scanalature nell'osteoderma erano punti di ancoraggio dei tessuti connettivi; il tutto formava una struttura rafforzata che permetteva di sostenere il peso del corpo del Deinosuchus fuori dall'acqua. I deinosuchi si spostavano infatti anche fuori dall'acqua, come molti dei moderni coccodrilli. Le dimensioni massime raggiunte dal Deinosuchus sono attualmente stimate a 10,6-13 m in base alla specie. Al contrario, i più grandi coccodrilli marini moderni raramente raggiungono più di 6 m di lunghezza. Le proporzioni dei resti fossili indicano che il deinosuco era più grande del coccodrillo marino, il più grande rettile oggi vivente, e ciò ne fa uno dei più grandi coccodrilli mai esistiti, insieme a Mourasuchus, Rhamphosuchus, Gryposuchus e Purussaurus. Vi furono altri giganteschi animali, generalmente indicati come "coccodrilli", ad esempio il Sarcosuchus, ma non sono considerati veri coccodrilli, bensì crocodilomorfi più basali. Va detto che anche se le dimensioni del deinosuco sono sempre state considerate enormi, la stima su di esse è variata notevolmente nel corso degli anni. Le stime originali degli anni cinquanta, per l'esemplare tipo allora chiamato Phobosuchus riograndensis, si basavano su un cranio lungo 1,5 m e, rifacendosi per le proporzioni al coccodrillo cubano, ipotizzavano una lunghezza totale stimata a 15 m. Questa ricostruzione è oggi considerata imprecisa; usando resti più completi, nel 1999 è stato stimato che le dimensioni degli esemplari di Deinosuchus potessero variare da 8 a 10 m e il peso dalle 2,5 alle 5 t. Ad ogni modo, i più grandi resti di Deinosuchus riograndensis misurano una volta e mezzo le dimensioni del Deinosuchus rugosus medio ed è stato ipotizzato che gli individui più grandi di queste specie avrebbero potuto raggiungere i 13 m di lunghezza e pesare 15 t. Un frammento mandibolare particolarmente grande di un esemplare di Deinosuchus riograndensis, pare appartenere ad un individuo con un cranio lungo ben 147,5 cm. Questa lunghezza è stata utilizzata in combinazione con un'equazione di regressione relativa alla lunghezza del cranio rispetto alla lunghezza totale del corpo, usando come modello l'alligatore americano, per stimare una lunghezza totale di 10,6 m per questo particolare esemplare. Questo risultato è solo leggermente inferiore rispetto alle precedenti stime per la specie. Il Deinosuchus è stato spesso descritto come il più grande crocodiliforme di tutti i tempi, tuttavia altri crocodiliformi come il Purussaurus, il Rhamphosuchus e il Sarcosuchus raggiungevano dimensioni pari o superiori. Dal momento che i primi fossili di Deinosuchus erano fossili frammentari e di difficile attribuzione specifica, gli scienziati furono d'accordo nel convenire che si trattasse di una parente gigante dei coccodrilli moderni, arrivando addirittura a inserirlo nella loro stessa famiglia la Crocodylidae nel 1954. Questa classificazione era in gran parte sostenuta dalle particolari caratteristiche dentali. Tale ipotesi venne messa in dubbio nel 1999, quando la scoperta di nuovi esemplari dal Texas e dalla Georgia contribuì ad una nuova analisi filogenetica del Deinosuchus, sistemandolo in una posizione basale all'interno del clade degli Alligatoroidea<7i>, insieme al Leidyosuchus. Questa nuova classificazione fu sostenuta fino alla scoperta, nel 2005, di una scatola cranica ben conservata nella Formazione Blufftown dell'Alabama, che mostra alcune caratteristiche che ricordano quelle del moderno alligatore americano, sebbene il Deinosuchus non sia un diretto antenato dei moderni alligatori. Il genere Deinosuchus conta tradizionalmente due specie: il Deinosuchus rugosus la specie più grande che dominava sul lato orientale del Mare interno occidentale, e Deinosuchus riograndensis sul lato occidentale, caratterizzata dalla diversa forma degli osteodermi e dei denti, sebbene questo punto di vista non sia sempre stato accettato da tutti i ricercatori: nel 2002 venne proposto che ci fosse solo una specie, ossia il Deinosuchus rugosus, con differenze di dimensioni tra esemplari orientali ed occidentali della stessa specie. Questa proposta fu appoggiata criticata da molti paleontologi per essere poi definitivamente abbandonata nel 2010, quando nuovi fossili di esemplari provenienti da entrambi i lati del mare interno occidentale hanno dimostrato che le differenze tra i due non riguardavano solo le dimensioni e i denti, ma gli esemplari orientali mantenevano caratteristiche comuni agli altri esemplari della regione e gli osteodermi degli esemplari più piccoli della variante occidentale non erano diversi da quelli degli esemplari grandi, sostenendo la separazione specifica dei due, ora formalizzata come le due specie Deinosuchus rugosus e Deinosuchus riograndensis.

Diffusione

Il Deinosuchus è un genere estinto di alligatore gigante vissuto nel Cretaceo superiore, circa 82-73 milioni di anni fa (Campaniano), in quello che oggi è il Texas, Nord America.

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06279 Data: 01/01/2024
Emissione: Animali preistorici
Stato: Central African Republic
Nota: Non ufficiale
Emesso in un foglietto
di 2 v. diversi